“Mi sono presentato come uno di loro, un vecchio allievo con la testa piena di bernoccoli, come una cremonese (dolce, ndr), per le bastonate prese. Il problema era quello di renderli capaci di schivarne qualcuna, senza rinunciare ai propri ideali. Cerco di teorizzare una sorta di schizofrenia necessaria, che consiste nel produrre comunque, nella consapevolezza di due posizioni oggi così impossibili da mediare: quella così banale talvolta anche ignobile, ma necessaria, di produrre merce e quella necessaria anche se non vendibile di produrre pensiero. Un modello che nella scuola sembra realizzabile e che fuori, dopo solo sei mesi, alla prima bastonata viene sempre rovesciato.”