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Principio degli Altri Mezzi

Bitcoin è un atto di resistenza, un tentativo di "guadagnare un nuovo spazio di libertà". La libertà viene ridotta dalla costante pressione derivante dal finanziamento obbligatorio allo stato. È un fatto ordinario che la libertà venga conquistata attraverso spargimenti di sangue, con lo specifico obiettivo di ridurre il potere dello stato. Bitcoin non può eliminare la necessità di correre rischi personali nel perseguire questo obiettivo. Tuttavia, attraverso la condivisione del rischio, esso può potenzialmente ridurre la tassa dell'inflazione senza spargimento di sangue. Ciò non eliminerà la tassazione in maniera generale, tuttavia potrà ridurre il potere dello stato rendendo la tassa significativamente più visibile.

Questo conflitto tra stato ed individui per il controllo della moneta passerà, al massimo, attraverso quattro fasi previste dal modello di sicurezza di Bitcoin. Queste fasi possono sovrapporsi e variare su base regionale, ma ciascuna di esse è chiaramente identificabile.

  1. Luna di miele
  2. Mercato nero
  3. Competizione
  4. Resa

La fase della luna di miele è caratterizzata dal desiderio delle agenzie dello stato di conservare il controllo nella regolazione dei movimenti di moneta e dei titoli mobiliari (security). Per questo fine viene fatta pressione sui punti di aggregazione. All'aumentare della pressione sui miner che si sono raggruppati (pooled miners) e sui commercianti centralizzati, il costo aumenta e l'utilità cala. La moneta diventa quindi maggiormente distribuita per evitare queste spese.

Nel momento in cui diventa evidente che i controlli applicati sui punti di aggregazione risultano insufficienti, ed emerge la consapevolezza che il signoraggio è a rischio, le transazioni e il mining associato di Bitcoin vengono dichiarati fuorilegge. Poiché gli stati tendono a collaborare al fine di proteggere le loro monete, questa potrebbe diventare una "Guerra al Bitcoin" su scala globale. Ciò potrebbe coincidere con l'adozione di una nuova moneta ufficiale, i.e. la Fedcoin. L'obiettivo sarebbe quello di indurre le persone ad adottare una moneta apparentemente "più sicura" di Bitcoin ma di mantenere nel contempo il signoraggio e i vantaggi derivanti dalla sorveglianza dei sostituti monetari elettronici di stato.

Assumendo una sufficiente resistenza, Bitcoin continua ad esistere indipendentemente dalla Fedcoin come una moneta del mercato nero. A questo punto lo stato è indotto a concludere che l'unica tattica efficace è quella di competere come miner. Poiché il mining è una attività necessariamente anonima, non vi è alcun modo per l'economia di impedire la partecipazione dello stato nel mining. Di conseguenza Bitcoin entra nella fase di competizione con lo stato che prova a perpetrare un attacco del 51% continuativo.

Considerando a parte la continua fase di contrasto al mercato nero, la fase competitiva è caratterizzata da una pacifica battaglia di hash power tra lo stato e gli individui. Lo stato opera in perdita poiché deve escludere le transazioni soggette a censura (n.d.t. nei blocchi da lui minati). Questa perdita è compensata dal gettito fiscale. La pressione dovuta alle commissioni delle transazioni censurate aumenta fino al punto in cui il sussidio derivante dalla tassa sul mining non è compensato da questo livello di commissione. A questo punto le tasse e le commissioni delle transazioni censurate aumentano entrambe fino al punto in cui uno schieramento del conflitto non dichiara la resa.

In questo modo Bitcoin può potenzialmente vincere una guerra per altri mezzi. Non si può assumere, tuttavia, che questa resa sia perpetua. Come implicato ne il Paradosso del livello di Minaccia, è probabile che la situazione possa riportarsi alle fasi precedenti al diminuire della minaccia.


Titolo originale: Other Means Principle

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